Interscenario. Intervista a Cristina Valenti
In occasione della rassegna Interscenario 2018, abbiamo incontrato la docente del Dipartimento delle Arti Cristina Valenti, anche presidente dell’Associazione Scenario. Quest’ultimo, a cadenza biennale, premia spettacoli «allo scopo di valorizzare nuovi linguaggi per la ricerca, l’impegno civile, i nuovi spettatori», come viene descritto all’interno del sito ufficiale dell’Associazione. Dal 24 marzo al 26 aprile sono stati presentati gli spettacoli vincitori dell’ultima edizione del concorso in alcuni appuntamenti ospitati al Centro La Soffitta.
A cura di Francesca Lombardi e Margherita Piccoli
In che cosa consiste il progetto “Interscenario”?
Cristina Valenti: Interscenario giunge quest’anno alla sua sesta edizione, è un progetto di rete che mette insieme i teatri che fanno parte dell’associazione Scenario del territorio bolognese (La Soffitta, Teatri di Vita, Le Ariette, ITC teatro di San Lazzaro) in collaborazione con associazione Scenario e il MET (meticceria extra artistica teatrale).
Quali sono i contenuti dell’edizione di quest’anno?
C.V: Presentiamo undici spettacoli che sono non solo lavori usciti dall’ultima edizione di Scenario 2017 ma anche compagnie premiate nelle edizioni precedenti che portano le loro più recenti produzioni. Abbiamo artisti che coprono un arco di tempo considerevole, dal 2003 al 2017.
Chi sono gli Shebbab Met Project?
Per quanto riguarda Giuliano Scarpinato, di che cosa tratta lo spettacolo Fa’afafine?